Le restauratrici di Artes hanno realizzato il restauro di un’ara e di un elemento lapideo di marmo di epoca greco-romana riutilizzati come elementi architettonici. Il lavoro è stato eseguito sotto la direzione della soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Comune di Napoli: Barbara Balbi, funzionario restauratore e Giuliana Boenzi, funzionario archeologo .
Contesto storico-architettonico
Il piedritto è parte di un arco posto all’incrocio di Vico San Nicola a Nilo e via San Biagio dei Librai (spaccanapoli) nel cuore del centro antico della città greco-romana. L’ara del piedritto occidentale presenta un’iscrizione illeggibile in greco.

Lo scavo archeologico
Lo scavo manuale archeologico è stato realizzato sotto la supervisione dell’archeologo Ivan Varriale. Il lavoro serviva per recuperare i frammenti di marmo dispersi nel piano di posa del lastricato stradale.



Una meravigliosa e incredibile scoperta
Durante le operazioni di scavo è stato ritrovato, a quasi un metro di profondità, un reperto (antefissa) in terracotta con ancora le tracce di colore.


Lo stato di conservazione
Da un’osservazione ravvicinata le opere si presentavano coperte di depositi superficiali, quali polveri, e depositi più coerenti come incrostazioni; erano presenti residui di malte, colle, vernici, carta. Si potevano notare numerosi fenomeni di alterazioni e degrado, quali decoesione, fratturazione, scagliature e mancanze (in particolare la cornice della base del piedritto presenta una mancanza provocata da cause accidentali). Si notavano patine biologiche e presenza di vegetazione. La leggibilità della scritta in greco e dei rilievi (patera) dell’ara di marmo erano compromessi dalle scritte e segni vandalici.




Intervento di restauro
Depolveratura con pennelli a setole morbide. Preconsolidamento con resina acrilica a pennello. Trattamento con biocida e successiva rimozione. Rimozione di scritte vandaliche a vernice mediante applicazione di un gel applicato a pennello e successive rimozione con tamponcini di cotone e spazzolatura seguita da risciacquo e successiva rifinitura a bisturi. Pulitura ad impacco con una soluzione di AB57 supportata in polpa di carta e sepiolite. L’operazione è stata ripetuta diverse volte, intervallata da spazzolature, risciacqui e rifinitura a bisturi. Sono state eseguite stuccature con calce idraulica e inerti. Sono stati incollati i frammenti. La reintegrazione pittorica ed equilibratura cromatica è realizzata con acquerelli. Sono state realizzate più stesure di un protettivo antigraffito.








Valorizzazione
Durante gli interventi sono state tante le persone incuriosite e felici di rivedere restituite alla collettività queste due opere che testimoniano la storia della nostra città. Siamo state anche invitate nella scuola media adiacente ai reperti perché tanti ragazzi vedendoci a lavoro erano incuriositi e abbiamo spiegato il valore delle opere ma anche del nostro lavoro.
Grazie al Mattino per averci dedicato un interessante articolo


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